Sulla legge elettorale

Prosegue in questi giorni in Commissione Affari costituzionali la discussione sulla legge elettorale. Dopo la bocciatura da parte del PD del testo base (che prevedeva, con qualche aggiustamento, l’estensione dell’Italicum – nella versione rivista dalla Corte Costituzionale – anche al Senato) proposta dal Presidente Mazziotti, il nostro partito ha presentato un altro testo.

Esso prevede (sia per la Camera che per il Senato) un sistema misto, nel quale la metà dei seggi sono assegnati su base maggioritaria (in collegi uninominali) e l’altra metà su base proporzionale (in collegi plurinominali con 2-4 candidati).
Per la parte proporzionale, la soglia di sbarramento per entrambe le Camere è del 5% su base nazionale, mentre l’assegnazione dei seggi è su base nazionale per la Camera e su base regionale per il Senato.

E’ molto significativo ed importante che il PD abbia proposto un sistema di questo tipo, che, con alcuni aggiustamenti, prevede una dinamica di funzionamento analoga a quella del Mattarellum, la cui riadozione avevo proposto dopo il referendum costituzionale, con l’auspicio che non ci si rassegnasse ad un sistema proporzionale, ma si lavorasse per rimanere nell’alveo della democrazia maggioritaria, ove i cittadini possono determinare il Governo e l’indirizzo delle politiche nazionali.

Per quanto riguarda la nostra regione, la proposta mantiene anche per la Camera il sistema elettorale che avevamo previsto nell’Italicum e sul quale abbiamo molto lavorato (8 collegi uninominali e 3 seggi proporzionali).
Si tratta di un importante riconoscimento del nostro impegno e della specialità del nostro territorio.

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