Sui corridoi umanitari

Oggi, come Delegazione italiana, a margine delle sedute dell’Assemblea, abbiamo organizzato un incontro dal titolo “Corridoi umanitari: un’alternativa al traffico di esseri umani nel Mediterraneo”.

Nel corso dell’evento, abbiamo presentato il modello dei corridoi umanitari, un progetto pilota e sperimentale, nato in Italia da un Protocollo di intesa sottoscritto da Ministero degli Esteri, Ministero degli Interni, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Tavola Valdese, i cui obiettivi sono la creazione di canali legali di accesso sul territorio italiano per le persone in condizioni di vulnerabilità che prevengano lo sfruttamento ed evitino i viaggi con i barconi.

Abbiamo voluto presentare quest’esperienza al Consiglio d’Europa, perché la consideriamo un bellissimo esempio di proficua ed efficace collaborazione tra istituzioni, associazionismo e popolazioni locali che mette al centro l’integrazione, i diritti delle persone e l’aspetto umanitario e che permette di affrontare il problema delle migrazioni senza demagogia e nel pieno rispetto di tutti. Un’alternativa che speriamo venga rafforzata e replicata anche dagli altri Stati dell’area Schengen.

E’ nostro dovere percorrere e sostenere strade nuove, che mettano al centro la dignità degli esseri umani. Prima che richiedenti asilo sono persone e l’Europa ha il dovere di ascoltare il loro grido.

Qui trovate una scheda di approfondimento sui corridoi umanitari.

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