Sulla libertà religiosa

Oggi ho incontrato alla Camera gli esponenti di alcune realtà associative che si occupano della promozione del dialogo e della libertà religiosa in Medioriente e Nord Africa.

Le attività consistono nell’assistenza individuale di persone i cui diritti umani sono stati violati e nella elaborazione e gestione di progetti strutturali che hanno quale obiettivo il miglioramento della legislazione e delle politiche pubbliche in tema di libertà religiosa.

Si è trattato di un utile momento di riflessione e confronto su una problematica che purtroppo investe gran parte dei Paesi del Nord Africa e del Medioriente. In particolare, abbiamo discusso della situazione in Egitto, Tunisia, Libia, Iraq, Siria e Sudan.

Ogni anno molteplici sono gli arresti per motivi religiosi e numerose sono le violazioni delle libertà fondamentali. Molti Paesi hanno infatti una legislazione restrittiva che non tollera la professione di una religione diversa da quella di Stato, creando notevoli problemi di integrazione e di rispetto delle minoranze.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di condividere l’importante lavoro svolto anche al fine di sostenere e favorire, nell’ambito della diplomazia parlamentare e dell’impegno a livello internazionale, la realizzazione di questi progetti e la promozione dello stato di diritto, dei diritti umani, della libertà e della democrazia.

Solo un’azione congiunta a livello sovranazionale e una proficua collaborazione tra dimensione governativa, parlamentare e associativa può affrontare efficacemente e in maniera prospettica queste problematiche.

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