Lettera a Pierluigi Bersani sulle primarie alle regionali

A Pierluigi Bersani
Segretario Nazionale del Partito Democratico

Caro Segretario,

la nostra regione non è direttamente coinvolta nelle elezioni regionali di primavera ed è con un certo scrupolo che mi permetto di intervenire nelle vicende altrui. Non posso tuttavia non esprimerti la preoccupazione di gran parte dei nostri iscritti ed elettori che
seguono sulla stampa le vicende relative alle candidature nelle altre
regioni.
Il ritratto che ci ricamano addosso è quello di un partito disorientato, in cui prevale il calcolo tattico come fossimo
annientati dal terrore di perdere terreno e affidassimo ogni speranza all’astuzia di questa o quell’alleanza. Noi non siamo questo – è inutile che lo dica a te. Siamo un grande partito impegnato nella
costruzione di un’alternativa. E per essere credibili – non ora, ma
quando sarà finita questa legislatura – abbiamo bisogno di dimostrare in ogni nostro atto di essere noi ad avere saldo in mano il timone della nostra barca. E di non essere a rimorchio di altri. Se daremo l’impressione di dipendere da questa o quella forza esterna, da questa
o da quella contingenza, potremo vincere qualche cosa in più nelle
regioni – ammesso che accada – ma non ci affideranno di nuovo il governo del paese.
Non è facile in questa situazione riprendere in mano con forza
l’iniziativa politica. Me ne rendo conto. Ma per quanto riguarda la scelta delle candidature abbiamo scelto una strada, quella delle primarie, che non possiamo abbandonare. Ognuno di noi è consapevole che questo strumento è imperfetto e caso per caso può produrre anche effetti diversi da quelli sperati. Ma rimanervi fedeli, vuol dire dare un segnale importante a tutta la società italiana, vuol dire che alla
politica della cooptazione dall’alto (che sta demolendo la società italiana in ogni suo settore) preferiamo una politica aperta alla competizione dal basso, che in mezzo a imperfezioni può far circolare
qualche energia nuova.
I nostri iscritti, i nostri elettori amano questo strumento. Amano –
giustamente – poter “contare” almeno un poco in un tempo in cui il singolo cittadino avverte la frustrazione della propria insignificanza politica. Abbiamo fatto un lungo cammino per costruire un soggetto politico costruito sulla centralità del cittadino sovrano. Non
perdiamo fiducia in questa prospettiva. Non perdiamo fiducia nella forza e nella capacità di reagire e di giudicare dei nostri cittadini.
Spesso il nostro popolo è più saggio di noi e sa trovare la via dove noi brancoliamo nel buio. Oltre a questo le primarie sono un momento di discussione e di mobilitazione politica che è utile anche ai fini della competizione elettorale successiva. Permette ai candidati di farsi conoscere e al partito di essere presente nel dibattito pubblico. Non rinunciamoci.

Michele Nicoletti
Segretario del Partito Democratico del Trentino

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